MOVIE STAR JUNKIES (blues punk – TO)
CHECCO MERDEZ dj set

*sabato 22 ottobre
*apertura porte ore 22:00
*tessera Federitalia obbligatoria (5€)
*contributo TBA

MOVIE STAR JUNKIES (punk, blues – TO)
★★★
Nati nel 2005 originariamente come duo e influenzati dalle sonorità di Birthday Party e Gun Club, i Movie StarJunkies iniziano ad esibirsi in giro per l’Italia utilizzando soltanto una batteria e un organo. Più tardi la line-up della band si sviluppa includendo due chitarre e un basso. Dopo il loro singolo di debutto, i MSJ pubblicano brani su diverse compilations e EP split con altre band, e si esibiscono in Francia, Croazia e Gran Bretagna (suonando di spalla, fra gli altri, a Jon Spencer Blues Explosion, Lost Sounds ecc.). Nel 2007 registrano una manciata di nuovi pezzi il cui suono rimanda chiaramente ai Scientists e ai Chrome Cranks, abbastanza da far capire quanto unica sia questa band all’interno del panorama musicale italiano. Sempre nel 2007 sono di nuovo in tour in Europa con una sassofonista che finisce per contaminare le strutture compositive della band con influenze free jazz.
All’inizio del 2008, dopo il completamento definitivo della line up si esibiscono con un set semiacustico, sotto l’influenza di band come i Radikal Satan e Il Gran Teatro Amaro.
Nello stesso anno pubblicano per la prestigiosa etichetta svizzera Voodoo Rhythm il loro primo LP, Melville, che include dodici intensi brani che parlano di amore, religione e naufragio, raccontate con piglio umorale e leggermente sinistro; un lungo viaggio senza tempo attraverso il lato oscuro della vita.
Il loro secondo lavoro, A Poison Tree, esce nel giugno 2010 e offre un’altra intensa e diabolica manciata di murder ballads sinistre e malate: canzoni rumorose e melanconiche, visioni alterate che si muovono fra la Santa Inquisizione e William Blake. Il loro live set si fa ancora più visionario, mostrando al pubblico una sorta di rock’n’roll marching band industriale del quattordicesimo secolo immersa in atmosfere claustrofobiche; una band che trascina sul palco, sera dopo sera, l’energia e la rabbia di un suono strano e familiare, di liriche arrabbiate e autodistruttive.
Da allora i Movie Star Junkies hanno girato l’Europa in lungo e in largo e sono sbarcati anche negli Stati Uniti per un tour di trentadue date che li ha visti di spalla a diverse fra le migliori band del momento: Thee oh Sees, The Lamps, Demon’s Claws, Blank Dogs ecc. Hanno inoltre registrato un live per la prestigiosa emittente newyorkese WFMU.
Con il nuovo album in uscita,” Son Of The Dust “, i Movie Star Junkies guidano l’ascoltatore dentro un sound più evoluto, trasformatosi in un songwriting più completo che mai, ispirato da Neil Young, Leonard Cohen e da certe sonorità rhythm’n’ blues dei primi anni settanta.

Nel 2014 Movie Star Junkies sono tornati con un nuovo disco, “Evil Moods” appunto, un disco che profuma di letteratura noir e hard boiled americana, intriso di atmosfere torride e polverose che arrivano da decenni lontani; un disco sporco, senza ritorno, una scarica di adrenalina e di rabbia che non viene quasi mai incasellata nella rassicurante forma del ritornello (il precedente “Son Of The Dust” ne era volutamente intriso), un songwriting primitivo che a volte è un susseguirsi di lunghe strofe (come in “Three Times Lost” e “In The Evening Sun”), a volte mitragliate di batteria e chitarre taglienti che ti lasciano inchiodato lì, con il bicchierino vuoto di tequila in mano (“Please Come Home”). Ma soprattutto, “Evil Moods” è un disco che racchiude l’essenza dei Movie StarJunkies, quell’epifania, quello sfogo selvaggio e assolutamente spontaneo che li rende così unici, come può essere in “Red Harvest”, in “Move Like Two Ghosts”, in “All Sorts Of Misery”, che in realtà permea ogni secondo della loro vita come band, negli Lp e sui palchi di mezzo mondo. Via dal folk, via dal sole, “Evil Moods” si addentra in ritmiche concitate, dal sapore a volte quasi funky, in zone in cui il blues diventa sempre più punk, come negli arrangiamenti di fiati à la Gallon Drunk presenti in “Jim Thompson”, o virando verso stralunatissime ballate, dove il termine ballata è ovviamente tutto da interpretare (“Rising”). Ma prima del noir, della letteratura e dell’America che entrano così visceralmente nella musica, prima degli scrittori disadattati e dei loro disastrosi capolavori, c’è la vita vera e c’è la realtà di cinque ragazzi diventati ormai uomini, dislocati tra Berlino, Torino e Lione. Cinque esistenze che in fin dei conti possono essere più appassionanti, tristi, epiche o tragiche di qualsiasi romanzo scritto. Ecco allora che a fare capolino nelle liriche malate di questo disco ci sono le storie delle persone che stanno dietro a questa bomba ad orologeria chiamata Movie Star Junkies, storie di carne e di ossa, di incomprensioni, di incidenti quasi fatali (“A Promise”), di rapporti complessi (“A Lap Full of Hate”). Dieci canzoni registrate in Italia e mixate a Berlino, con la preziosa mano di Maximilian Weissenfeldt di Whitefield Brothers ad alcune percussioni, dieci scariche elettriche che confermano la statura dei Movie Star Junkies, la forza prorompente che sanno sprigionare quando accendono i loro amplificatori e imbracciano gli strumenti. Altro fatto importante, “Evil Moods” vede il ritorno dei nostri sotto l’ala protettrice della Voodoo Rhythm, la galeotta etichetta per la quale erano usciti “Melville” (2008) e “A Poison Tree” (2010), dischi che avevano fatto conoscere i Movie Star Junkies e il loro suono asciutto e tagliente. Tutto sembra ricomporsi, con in più la consapevolezza di un gruppo musicalmente maturo e distintamente riconoscibile, così tanto da potersi muovere in qualunque direzione, dal Texas alle pagine di un noir, dal Messico ad una salaprove immersa nella nebbia, dalle storie minime ai grandi drammi. Perché davvero, niente sembra precluso a questi Movie Star Junkies.