I CAMILLAS
★★★
È ormai certo e involontario che I CAMILLAS nascano a Pordenone nel 1964 come duo formato da Ruben Camillas (chitarre e voce) e Zagor Camillas (tastiere e voce).

Spinti poi da un istinto irresistibile, si sono stanziati sulla Costa Est d’Italia e per 40 anni non hanno prodotto niente. Ma nel 2004 succede qualcosa di straordinario: il rock’n’roll li vuole e loro accettano! Concerti, festival, matrimoni, occupazioni, strade, centri anziani, centri sociali, centri aggregazione, teatri. Pubblicano questi dischi: EVERYBODY IN THE PALCO (2007), LE POLITICHE DEL PRATO (2009), COSTA BRAVA (2012) e nel 2013 XMARILLAS con gli X-Mary.
Nel 2014 sono stati sottoterra per registrare ed hanno scritto un libro, LA RIVOLTA DELLO ZUCCHERIFICIO, uscito nel febbraio 2015 per il Saggiatore.
Nel 2015 sono gli assoluti protagonisti della fase finale di Italia’s Got Talent su Sky Uno, facendosi così conoscere al grande pubblico.
Nel 2015 è arrivato anche Michael Camillas che suona la batteria e adesso sono diventati tre.
Stanno registrando il nuovo attesissimo album, TENNIS D’AMOR.
Si sono definiti un progetto pop apocalittico, pop minimal hardcore, la loro abilità è sempre stata quella di scrivere brani in grado di fissarsi in testa dopo mezzo ascolto.
Eseguono canzoni in italiano. Dense, leggere, impreviste, monumentali. Piene di ritornelli, malinconie e balli.

IL CULO DI MARIO
★★★
Il Culo di Mario sono come una vecchia musicassetta dove però il fruscio di sottofondo è più interessante della musica.
Prendere, usare e non buttare via niente: lessico da scuola media, videogiochi a 8 bit, improvvisazioni, rime a caso, filastrocche per bambini. Le parole diventano suono, il suono diventa una scusa per un happening dove i Germs jammano con Pippo Franco mentre in TV passano sonnolente le repliche delle televendite di Giorgio Mastrota e i Devo sono intenti a cablare le chitarre con l’iPhone.
Il funkadelico mondo cibernetico di “DOVETE” è la versione punk di Prince dopo avergli fatto trascorrere una settimana nel carcere di San Quentin. È l’esaltazione del “momento” sopra la “perfezione formale”, è rock’n’roll. Vero e proprio Idraulico Liquido per le orecchie delle nuove generazioni bistrattate da X-Factor, The Voice Of Italy e nuove popstar che hanno più paura di non piacere al pubblico piuttosto che preoccuparsi di creare qualcosa di personale.
Il Culo di Mario non inventa nulla. Tutto esiste già e a loro va benissimo così, anche perché sono troppo impegnati a creare e cesellare strati di suoni e rumori per fotografare il loro mondo che non è affatto diverso dal nostro, cambia solo il punto di vista e il loro è chiaramente da tergo.
Come in un décollage di Mimmo Rotella le avventure sonore di questo primo capitolo di una prossima trilogia si scoprono solo se contrapposte l’una all’altra, mentre prese singolarmente sono solo vecchi brandelli lo-fi di pop consumato.